mag 13

Convegno su:

Dignità dell’uomo mediante la promozione del lavoro per tutti.

Svolgimento della giornata.

La giornata del primo maggio si è sicuramente caratterizzata come momento di effettiva fraternità e di ricerca, sostenuta anche da un bellissimo clima caldo e soleggiata .

Dopo il viaggio risultato abbastanza breve e privo di inconvenienti, si è iniziato con la concelebrazione della Santa Messa da parte del nostro Assistente Don Gianni con il Parroco della Città di Ovada, in cui le due Comunità durante la preghiera dei fedeli hanno potuto esprimere le loro intenzioni.  

Al termine della funzione il Rettore dell’Abbazia, molto gentilmente, ha illustrato la storia dell’Ordine dei Cirtencensi e le motivazioni che hanno spinto i Monaci alla realizzazione delle varie Abbazie sparse in Italia. I presenti sono venuti a conoscenza dell’aspetto principale dei Monaci che consisteva nel farsi donare dai vari Signorotti del momento le terre acquitrinose che questi non facevano coltivare, provvedendo successivamente a bonificarle mettendole a disposizione della popolazione. Successivamente ha illustrato le motivazioni delle scelte architettoniche dell’Abbazia mettendo in risalto e dando spiegazione dei vari fregi e capitelli presenti, che comunque seguivano sempre un percorso di illustrazione del Vangelo e della vita quotidiana di preghiera dei Monaci presenti nell’Abbazia, che nei periodi di maggior splendore ha raggiunto il numero di 600 presenti.

chiaravalle-1-5-10Al termine della visita, in una saletta messaci a disposizione dal Rettore, i partecipanti hanno potuto affrontare il tema della giornata da cui sono emersi alcuni spunti interessanti.

L’impegno di tutto il Movimento per essere presente in modo più concreto nella Società, per dare un effettivo contributo per la risoluzione del problema del lavoro per tutti.

Attenzione per le persone che hanno avuto problemi con la giustizia che, se non viene data loro la possibilità di un lavoro onesto sicuramente sono costretti a ritornare a delinquere.

Farsi maggior carico, per il precariato e per i Giovani, per ricreare la cultura della solidarietà in modo che venga istituito un fondo sociale che permetta di sopperire, attraverso lavori di interesse generale, alla mancanza di possibiltà lavorative .  

Nell’ottica di cui sopra, il Movimento cercherà di avviare iniziative rivolte in particolare a giovani ed extra comunitari, per migliorare la professionalità nell’ambiente lavorativo.

Durante il successivo pranzo, consumato presso il Ristorante dellachiaravalle Commenda, i partecipanti hanno avuto modo di approfondire ulteriormente gli argomenti trattati nell’incontro e di passare un momento di socialità comune.

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del borgo antico di Castell’Arquato, accompagnati da una esperta guida che ha illustrato, in modo esauriente, la storia della località.

Durante il viaggio di ritorno, gli amici hanno manifestato propositi di impegno nel Movimento per migliorare le possibilità di aggregazione e di visibilità nella società che ci circonda.

mag 12

Meditazione del giorno : San Gregorio Magno
L’amore vi attiri alla sua sequela

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,46-53.


immag-16-5-101“Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. ”
Di questo voi siete testimoni.
E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.
Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo.
Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia;
e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

 

 

mag 11

In Istria per scogliere e per grotte

 montagna-x-caiAll’insegna del cattivo tempo, fra il 30 aprile e il 4 maggio, si è svolta la gita in Istria con la partecipazione congiunta delle sezioni di Valenza, Novara e Mortara. Ben centocinquanta partecipanti fra escursionisti e turisti, tutti ben motivati, hanno vissuto intensamente ogni istante dell’avventura. La prima giornata è stata dedicata al trasferimento in pullman, con sosta a Redipuglia ove sorge il monumentale ossario che accoglie le salme dei soldati italiani caduti sul Carso durante la Grande Guerra; successivamente si è visitata la città di Trieste che è risultata particolarmente animata in quanto era in preparazione  l’evento sportivo piu’ importante dell’anno, la cosiddetta Bavisela, maratona internazionale cui hanno partecipato diecimila corridori. Per base logistica delle escursioni è stata prescelta Portorose, un grazioso centro turistico balneare situato in una sottile striscia di territorio sloveno sulla costa occidentale dell’Istria, fra Italia e Croazia. Nella seconda giornata, sabato primo maggio, si sono svolte due escursioni entrambe proposte ed egregiamente condotte dal nostro socio Ettore Puppo, gran conoscitore della zona. Al mattino si è percorso un sentiero panoramico lungo la scogliera da Rabac a Portolungo. Nel pomeriggio si è saliti da Rabac ad Albona, antico borgo con palazzi in stile veneziano, retaggio della dominazione della Serenissima. Lungo il percorso si è incontrato un canyon ove la fitta macchia mediterranea si alterna a curiosi fenomeni carsici. La terza giornata è stata dedicata alle scogliere di Kamenjac, all’interno di un parco naturale alle estreme propaggini meridionali della penisola istriana. Da questo momento il maltempo l’ha fatta da padrone: si è potuto ammirare le bellissime guglie di Vela Draga solamente dall’alto del belvedere in quanto la discesa sul fondo della spaccatura era estremamente scivolosa causa pioggia. La zona, un gran canyon in cui i processi atmosferici hanno creato pittoreschi calcari a colonna alti fino a cento metri, è considerata una mecca degli amanti della natura. Lunedì 3 maggio, la quarta giornata, ha visto causa pioggia l’annullamento dell’escursione sul Carso nella pittoresca val Rosandra. Si è effettuata quindi la visita alle foibe di Basovizza e  successivamente la discesa alle grotte di San Canziano (Skocjan in sloveno), riconosciute patrimonio mondiale dell’Unesco. Sono risultate veramente spettacolari: percorrendole sembra di emulare la dantesca discesa agli inferi in quanto si discende fino a 150 metri nel sottosuolo per incontrare il corso del fiume Reka; quest’ultimo ha scavato un immenso canyon sotterraneo e dopo un percorso ipogeo di una ventina di chilometri sbuca in superficie in Italia col nome di Timavo, nei pressi del mare. I cosiddetti turisti nel frattempo visitavano Trieste, Abbazia, Fiume, Pola e la splendida Rovigno. Si chiudeva il soggiorno con la serata finale di gala in albergo: musica e balli, saluti e premiazioni dei soci che hanno maggiormente collaborato all’organizzazione della spedizione. La mattinata dell’ultimo giorno è stata dedicata alla visita delle celeberrime grotte di Postumia, le piu’ conosciute d’Europa. In serata si è poi fatto rientro a casa, sempre sotto la pioggia. Cinque giorni indimenticabili che hanno permesso di fare nuove conoscenze e cementare amicizie fra i partecipanti così com’è tradizione nello spirito del Cai. 

 

 Prossimo appuntamento: Domenica 16 maggio – Appuntamento in Val Borbera.

PER INFORMAZIONI: venerdì sera in Sezione, Piazza Duomo, 70 o sul sito www.caivoghera.it

 

 Prossimo appuntamento: Domenica 16 maggio – Appuntamento in Val Borbera.

PER INFORMAZIONI: venerdì sera in Sezione, Piazza Duomo, 70 o sul sito www.caivoghera.it

mag 06

Meditazione del giorno : Santa Teresa d’Avila
« Se uno mi ama… noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui »


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,23-29.
 

Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
vang-9mag10Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

apr 29

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 13,31-33.34-35.

Quando Giuda fu uscito, Gesù disse : «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.
immag-vang-2-5-10Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».

apr 29

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Nell’ultimo discorso di Gesù, l’amore è al centro: l’amore del Padre per il figlio, l’amore per Gesù che è osservanza dei suoi comandamenti.

Coloro che ascoltavano Gesù non facevamo fatica a riconoscere nelle sue parole un’eco dei Libri sapienzali: “l’amore è osservanza delle sue leggi”(Sap. 6,18) e “facilmente è contemplata - la Sapienza - da chi l’ama (Cf Sap. 6,12). E soprattutto quel manifestarsi a chi lo ama trova il suo parallelo veterotestamentario in Sap 1,2, dove si dice che il Signore si manifesterà a coloro che credono in Lui.

Ora il senso di questa Parola, che proponiamo, è: chi ama il Figlio è amato dal Padre, ed è riamato dal Figlio che si manifesta a Lui.

“Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.

Tale manifestazione di Gesù chiede però di amare.

Non si concepisce un cristiano che non abbia questo dinamismo, questa carica d’amore nel cuore. Un orologio non funziona, non dà l’ora - e si può dire che non è neppure un orologio - se non è carico. Così un cristiano, che non è sempre nella tensione di amare, non merita il nome di cristiano.

E questo perché tutti i comandamenti di Gesù si riassumono in uno solo:in quello per l’amore in Dio e il prossimo, nel quale vedere e amare Gesù.

L’amore non è mero sentimentalismo ma si traduce in vita concreta, nel servizio ai fratelli, specie quelli che ci stanno accanto, cominciando dalle piccole cose, dai servizi più umili.

Dice Charles de Foucauld: ” Quando si ama qualcuno, si è molto realmente in lui, si è in lui con amore, si vive in lui con l’amore, non si vive più in sé, si è distaccati da sé, fuori di sé”(C. de Foucauld, Scritti sprirituali, Città Nuova, VII, Roma 1975, p.110).

Ed è per questo amore che si fa strada in noi la sua luce, la luce di Gesù, secondo la sua promessa: “A chi mi ama …mi manifesterò a lui”(Cf Gv 14,21). L’amore è fonte di luce: amando si comprende di più Dio che è amore.

E questo fa sì che si ami ancora di più e si approfondisca il rapporto con i prossimi.

Questa luce, questa conoscenza amorosa di Dio è dunque il suggello, la riprova del vero amore. E la si può sperimentare in vari modi, perché in ciascuno di noi la luce assume un colore, una sua tonalità. Ma ha delle caratteristiche comuni: ci illumina sulla volontà di Dio, ci dà pace, serenità, e una comprensione sempre nuova della Parola di Dio. E’ una luce calda che ci stimola a camminare nella via della vita in modo sempre più sicuro e spedito. Quando le ombre dell’esistenza ci rendono incerto il cammino, quando addirittura fossimo bloccati dall’oscurità, questa Parola del Vangelo ci ricorderà che la luce si accende con l’amore e che basterà un gesto concreto d’amore anche piccolo (una preghiera, un sorriso, una parola), a darci quel barlume che ci permette di andare avanti.

Quando si va in bicicletta di notte, se ci si ferma si piomba nel buio, ma se ci si rimette a pedalare la dinamo darà la corrente necessaria per vedere la strada.

Così è nella vita: basta rimettere in moto l’amore, quello vero, quello che dà senza aspettarsi nulla, per riaccendere in noi la fede e la speranza.

Chiara Lubich

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apr 27

SERVIRE SEMPRE

SENZA CHIEDERE NIENTE IN CAMBIO

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apr 22

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Temi di discussione:

 1) La parabola dei lavoratori della vigna. Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.” …

2) La parabola dei talenti. Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro …

3) E’ vero che la dignità dell’uomo si realizza attraverso il lavoro?

4) E’ giusto che ogni persona metta a disposizione della comunità i suoi talenti?

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1a-mag-abbazSalumi dop piacentini

Chisolini

 

Tortelli d’erbette

con burro fuso e salvia

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Reale di vitello

-patate al forno e verdure cotte-

 

Tiramisù

 

Vino

bianco e rosso

piacentini

1a-mag-nodo 

Acqua

 

caffè

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apr 22

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,27-30.

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“Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.
Io e il Padre siamo una cosa sola».

apr 22

Domenica 11 aprile 2010 eravamo in molti di buon mattino, nonostante la pessima giornata, alla partenza per Torino.

Lunga la fila, composta e paziente, in attesa di sostare davanti al “SANTO  LINO”.

L’attesa ed il freddo non hanno scoraggiato nessuno e, alla fine, la visita ha lasciato tutti soddisfatti ed emozionati.

sacra-sindone-jpg1Il successo ha avuto vasto eco tanto che nuove richieste hanno indotto ad organizzare un’altra visita per il giorno Giovedi 20 maggio con partenza da Voghera alle ore 8,00.

Per le prenotazioni e le ulteriori informazioni contattare M.C.L. – Piazza Duomo 70 - Voghera, o telefonare allo 0383/42980.

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