mag 31

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          Leggendo questa Parola di Gesù vengono in rilievo due tipi di vita: la vita terrena che si costruisce in questo mondo, e la vita soprannaturale data da dio, attraverso Gesù , vita che non finisce con la morte e che nessuno può togliere.

          Di fronte all’esistenza, allora, si possono avere due atteggiamenti: o attaccarsi alla vita terrena, considerandola come l’unico bene, e saremo portati a pensare a noi stessi, alle nostre cose, alle creature; ci chiuderemo nel nostro guscio, affermando solo il proprio io, e troveremo come conclusione alla fine, inevitabilmente, solo la morte. Oppure, diversamente, credendo che abbiamo ricevuto da Dio un’esistenza ben più profonda e autentica, avremo il coraggio di vivere in modo da meritare questo dono fino al punto di saper sacrificare la nostra vita terrena per l’altra.

          “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”

          Quando Gesù ha detto queste parole pensava al martirio. Noi, come ogni cristiano, dobbiamo essere pronti, per seguire il Maestro e rimanere fedeli al Vangelo, a perdere la nostra vita, morendo – se necessario – anche di morte violenta, e con la grazia di Dio ci sarà data cioè la vra vita. Gesù per primo ha”perso la sua vita” e l’ha ottenuta glorificata. Egli ci ha preavvertito di non temere “quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potyere di uccidere l’anima” (Mt 10,28).

          Oggi ci dice:

          “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”.

          Se leggi attentamente il Vangelo, vedrai che Gesù torna su questo concetto per ben sei volte. Ciò sta a dimostrare che importanza esso abbia e in quale considerazione Gesù lo tenga.

          Ma l’esortazione a perdere la propria vita non è per Gesù soltanto un invito a sostenere anche il martirio. È una legge fondamentale della vita cristiana.

          Occorre essere pronti a rinunciare a fare di se stessi l’ideale della vita, a rinunciare alla nostra indipendenza egoistica. Se vogliamo essere veri cristiani dobbiamo fare di Cristo il centro della nostra esistenza. E cosa Cristo vuole da noi? L’amore per gli altri. Se lo faremo nostro questo suo programma, avremo certamente perso noi stessi e trovato la vita

            E questo non vivere per sé, non è certamente, come qualcuno può pensare, un atteggiamento rinunciatario e passivo. L’impegno del cristiano è sempre assai grande e il suo senso di responsabilità è totale.

            “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”.

            Fin da questa terra si può fare l’esperienza che nel dono di se stessi, nell’amore vissuto, cresce in noi la vita. Quando avremo speso la nostra giornata al servizio degli altri, quando avremo saputo trasformare il lavoro quotidiano, magari monotono e duro, in un gesto d’amore, proveremo la gioia di sentirci più realizzati.

            “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”.

Seguendo i comandi di Gesù, che sono tutti imperniati sull’amore, dopo questa breve esistenza troveremo anche quella eterna.

            Ricordiamo quale sarà il giudizio di Gesù nell’ultimo giorno. Egli dirà a quelli che stanno alla sua destra: “Venite, benedetti…perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito…”(Mt 25,34).

            Per farci partecipi dell’esistenza che non passa, guarderà unicamente se avremo amato il prossimo e riterrà fatto a sé quanto abbiamo fatto ad esso.

            Come vivremo allora questa Parola? Come perderemo sin da oggi la nostra vita per trovarla?

            Preparandoci al grande e decisivo esame per il quale siamo nati.

            Guardiamoci attorno e riempiamo la giornata di atti di amore. Cristo si presenta a noi nei nostri figli, nella moglie, nel marito, nei compagni di lavor, di partito, di svago, ecc. Facciamo del bene a tutti. E non dimentichiamo quelli di cui veniamo a conoscenza ogni giorno sui giornali o attraverso amici o per mezzo della televisione… Facciamo per tutti qualcosa, secondo le nostre possibilità. E quando quelle ci sembrassero esaurite, potremo ancora pregare per loro.

            È l’amore che vale.

Chiara Lubich

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Parola di Vita viene tradotta in 85 lingue e idiomi (di cui 20 solo orali) e raggiunge qualche milione di persone, attraverso stampa, radio, televisione ed internet.

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mag 28

 

Meditazione del giorno: San Giovanni della Croce


« Un unico Dio, un unico Signore, nella trinità delle persone e l’unità della natura »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,12-15.


Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
dom-30mag10Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà.

 

mag 24

10/11/12/13 giugno 2010

ROMA - 4 giorni

per maggiori informazioni rivolgersi in Sede

(disponibili ancora alcuni posti)

mag 20

Nelle relative sottocategorie, dedichiamo uno spazio agli Amici dell’M.C.L. di Voghera.

mag 20

Meditazione del giorno : Sant’Antonio di Padova
« Anche voi mi renderete testimonianza »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,15-16.23-26.

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre,
immag-vangelo-23mag2010Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

mag 13

Convegno su:

Dignità dell’uomo mediante la promozione del lavoro per tutti.

Svolgimento della giornata.

La giornata del primo maggio si è sicuramente caratterizzata come momento di effettiva fraternità e di ricerca, sostenuta anche da un bellissimo clima caldo e soleggiata .

Dopo il viaggio risultato abbastanza breve e privo di inconvenienti, si è iniziato con la concelebrazione della Santa Messa da parte del nostro Assistente Don Gianni con il Parroco della Città di Ovada, in cui le due Comunità durante la preghiera dei fedeli hanno potuto esprimere le loro intenzioni.  

Al termine della funzione il Rettore dell’Abbazia, molto gentilmente, ha illustrato la storia dell’Ordine dei Cirtencensi e le motivazioni che hanno spinto i Monaci alla realizzazione delle varie Abbazie sparse in Italia. I presenti sono venuti a conoscenza dell’aspetto principale dei Monaci che consisteva nel farsi donare dai vari Signorotti del momento le terre acquitrinose che questi non facevano coltivare, provvedendo successivamente a bonificarle mettendole a disposizione della popolazione. Successivamente ha illustrato le motivazioni delle scelte architettoniche dell’Abbazia mettendo in risalto e dando spiegazione dei vari fregi e capitelli presenti, che comunque seguivano sempre un percorso di illustrazione del Vangelo e della vita quotidiana di preghiera dei Monaci presenti nell’Abbazia, che nei periodi di maggior splendore ha raggiunto il numero di 600 presenti.

chiaravalle-1-5-10Al termine della visita, in una saletta messaci a disposizione dal Rettore, i partecipanti hanno potuto affrontare il tema della giornata da cui sono emersi alcuni spunti interessanti.

L’impegno di tutto il Movimento per essere presente in modo più concreto nella Società, per dare un effettivo contributo per la risoluzione del problema del lavoro per tutti.

Attenzione per le persone che hanno avuto problemi con la giustizia che, se non viene data loro la possibilità di un lavoro onesto sicuramente sono costretti a ritornare a delinquere.

Farsi maggior carico, per il precariato e per i Giovani, per ricreare la cultura della solidarietà in modo che venga istituito un fondo sociale che permetta di sopperire, attraverso lavori di interesse generale, alla mancanza di possibiltà lavorative .  

Nell’ottica di cui sopra, il Movimento cercherà di avviare iniziative rivolte in particolare a giovani ed extra comunitari, per migliorare la professionalità nell’ambiente lavorativo.

Durante il successivo pranzo, consumato presso il Ristorante dellachiaravalle Commenda, i partecipanti hanno avuto modo di approfondire ulteriormente gli argomenti trattati nell’incontro e di passare un momento di socialità comune.

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del borgo antico di Castell’Arquato, accompagnati da una esperta guida che ha illustrato, in modo esauriente, la storia della località.

Durante il viaggio di ritorno, gli amici hanno manifestato propositi di impegno nel Movimento per migliorare le possibilità di aggregazione e di visibilità nella società che ci circonda.

mag 12

Meditazione del giorno : San Gregorio Magno
L’amore vi attiri alla sua sequela

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,46-53.


immag-16-5-101“Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. ”
Di questo voi siete testimoni.
E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.
Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo.
Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia;
e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

 

 

mag 11

In Istria per scogliere e per grotte

 montagna-x-caiAll’insegna del cattivo tempo, fra il 30 aprile e il 4 maggio, si è svolta la gita in Istria con la partecipazione congiunta delle sezioni di Valenza, Novara e Mortara. Ben centocinquanta partecipanti fra escursionisti e turisti, tutti ben motivati, hanno vissuto intensamente ogni istante dell’avventura. La prima giornata è stata dedicata al trasferimento in pullman, con sosta a Redipuglia ove sorge il monumentale ossario che accoglie le salme dei soldati italiani caduti sul Carso durante la Grande Guerra; successivamente si è visitata la città di Trieste che è risultata particolarmente animata in quanto era in preparazione  l’evento sportivo piu’ importante dell’anno, la cosiddetta Bavisela, maratona internazionale cui hanno partecipato diecimila corridori. Per base logistica delle escursioni è stata prescelta Portorose, un grazioso centro turistico balneare situato in una sottile striscia di territorio sloveno sulla costa occidentale dell’Istria, fra Italia e Croazia. Nella seconda giornata, sabato primo maggio, si sono svolte due escursioni entrambe proposte ed egregiamente condotte dal nostro socio Ettore Puppo, gran conoscitore della zona. Al mattino si è percorso un sentiero panoramico lungo la scogliera da Rabac a Portolungo. Nel pomeriggio si è saliti da Rabac ad Albona, antico borgo con palazzi in stile veneziano, retaggio della dominazione della Serenissima. Lungo il percorso si è incontrato un canyon ove la fitta macchia mediterranea si alterna a curiosi fenomeni carsici. La terza giornata è stata dedicata alle scogliere di Kamenjac, all’interno di un parco naturale alle estreme propaggini meridionali della penisola istriana. Da questo momento il maltempo l’ha fatta da padrone: si è potuto ammirare le bellissime guglie di Vela Draga solamente dall’alto del belvedere in quanto la discesa sul fondo della spaccatura era estremamente scivolosa causa pioggia. La zona, un gran canyon in cui i processi atmosferici hanno creato pittoreschi calcari a colonna alti fino a cento metri, è considerata una mecca degli amanti della natura. Lunedì 3 maggio, la quarta giornata, ha visto causa pioggia l’annullamento dell’escursione sul Carso nella pittoresca val Rosandra. Si è effettuata quindi la visita alle foibe di Basovizza e  successivamente la discesa alle grotte di San Canziano (Skocjan in sloveno), riconosciute patrimonio mondiale dell’Unesco. Sono risultate veramente spettacolari: percorrendole sembra di emulare la dantesca discesa agli inferi in quanto si discende fino a 150 metri nel sottosuolo per incontrare il corso del fiume Reka; quest’ultimo ha scavato un immenso canyon sotterraneo e dopo un percorso ipogeo di una ventina di chilometri sbuca in superficie in Italia col nome di Timavo, nei pressi del mare. I cosiddetti turisti nel frattempo visitavano Trieste, Abbazia, Fiume, Pola e la splendida Rovigno. Si chiudeva il soggiorno con la serata finale di gala in albergo: musica e balli, saluti e premiazioni dei soci che hanno maggiormente collaborato all’organizzazione della spedizione. La mattinata dell’ultimo giorno è stata dedicata alla visita delle celeberrime grotte di Postumia, le piu’ conosciute d’Europa. In serata si è poi fatto rientro a casa, sempre sotto la pioggia. Cinque giorni indimenticabili che hanno permesso di fare nuove conoscenze e cementare amicizie fra i partecipanti così com’è tradizione nello spirito del Cai. 

 

 Prossimo appuntamento: Domenica 16 maggio – Appuntamento in Val Borbera.

PER INFORMAZIONI: venerdì sera in Sezione, Piazza Duomo, 70 o sul sito www.caivoghera.it

 

 Prossimo appuntamento: Domenica 16 maggio – Appuntamento in Val Borbera.

PER INFORMAZIONI: venerdì sera in Sezione, Piazza Duomo, 70 o sul sito www.caivoghera.it

mag 06

Meditazione del giorno : Santa Teresa d’Avila
« Se uno mi ama… noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui »


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,23-29.
 

Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
vang-9mag10Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

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