L’inchiesta
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Al Meeting di Rimini si sta parlando di famiglia. E serve un piano

Angelo Picariello, inviato a Rimini martedì 26 agosto 2025 - da www.avvenire.it

Sabato Giorgetti aveva auspicato che i benefici derivanti dal basso spread possano tradursi su maggiori sostegni ai nuclei più bisognosi. De Palo: «Non disperdere i fondi»

C’è un Meeting nel Meeting che va oltre il pur ricchissimo programma ufficiale, e si dipana spontaneamente nei singoli stand. A quello del Movimento per la vita rimbalza il tema affacciato dalle associazioni e ripreso dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, di una priorità da assegnare alla famiglia ora che i risparmi per basso spread - in vista della legge di Bilancio - potrebbero dar luogo a un discreto tesoretto. E c’è la a visita fuori programma dell’arcivescovo Giuseppe Baturi e di suor Maria Gloria Riva. Pochi i posti a sedere, ma in tanti restano in piedi ad ascoltare. Il segretario generale della Cei è a Rimini per un incontro in ricordo di don Francesco Ventorino - per tutti “don Ciccio” - figura di grande rilevanza della storia di Cl, fondatore della comunità di Catania al quale Baturi è molto legato. Allo stand del MpV, ad accoglierli la vicepresidente Soemia Sibillo e Domenico Menorello, coordinatore del network “Ditelo sui tetti”. Il conduttore Alessandro Vergni chiede a Baturi un commento alle parole di Giorgetti e quali misure ritiene prioritarie nella lotta alla denatalità e nel sostegno alla famiglia. «Non servono singoli provvedimenti - premette l’arcivescovo - ma tante misure a sostegno della vita, dell’educazione e della scuola».

Non misure tampone, quindi, ma un investimento a tutto tondo sulla vita di relazione che crei le premesse per accogliere la vita. Le associazioni da Rimini hanno fatto arrivare a Giorgetti una serie di misure. Ma Baturi insiste soprattutto su un cambio di cultura, «che punti sulla speranza, ancor prima che sull’attesa di interventi politici. I nostri nonni - ricorda - erano più poveri, ma più ricchi di speranza e facevano più figli». C’è bisogno allora di un «contagio» fra «mondo del lavoro, scuola e famiglie, che arrivi fino alla politica». L’esempio da seguire è quello del «viandante sulla strada di Gerico, soccorso da non da illustri dottori, ma da un samaritano, è il compito che tocca a noi, come cattolici: farci carico del bisogno dell’altro, e coinvolgere altri, come fece il samaritano con l’albergatore, e sollecitare la politica a mettere la vita al primo posto. Come nella fase del Covid, quando abbiamo messo al primo posto le cose essenziali. Poi - rimarca Baturi - abbiamo finito per mettere altro al primo posto. Si tratta anche di sostenere le strutture che in modo sussidiario sono impegnate in questa direzione, facendo della difesa della vita un’esperienza comunitaria».

Aiutando anche la donna a cogliere «la bellezza della gravidanza, un momento in cui la vita trionfa, senza penalizzarla come fosse una colpa» dice suor Riva in un ricco excursus fra arte e storia della Chiesa. Il tema denatalità è stato toccato anche in un altro incontro, domenica (coordinato da Salvatore Taormina) da parte del professor Bernardo Giorgio Mattarella, docente di diritto amministrativo alla Luiss e ripreso da Gigi De Palo, dg della Fondazione Angelini: «L’assegno unico era un cantiere aperto - dice De Palo -, ed è servito a tamponare il rischio povertà di tante famiglie con figli. Se ora ci sono risorse in più destiniamole lì, invece di disperderle».

Allo stand del Forum delle associazioni familiari i discute proprio di questo. «Se il 40% delle donne non ha figli, il 30% un figlio solo e solo il 6% tre o più figli, per invertire la rotta non c’è altra strada che puntare su questo piccolo segmento, per incoraggiarlo, e se possibile ampliarlo», dice Regina Maroncelli, vicepresidente della Confederazione europea Famiglie numerose. Indossa una t-shirt del novembre 2011, in occasione di una manifestazione davanti Montecitorio, dal titolo “Adesso basta”: «L’articolo 31 della Costituzione afferma che la Repubblica deve agevolare la formazione della famiglia, in particolare quella numerosa, ma resta inapplicato. Quel mese cadde il governo Berlusconi, ma fra prima e dopo non è cambiato molto», lamenta Alfredo Caltabiano, presidente dell’associazione famiglie numerose. Emblematica la storia di Zhirajr, medico di origini armene ma italianissimo, al punto che vive da 6 anni a Parigi ma vorrebbe tornare, e per questo due anni fa ha scritto a Giorgia Meloni:«Avevo 4 figli, e anche per un medico diventava difficile. In Francia invece sono riuscito ad arrivare a quota 7».

Cosa aveva detto il ministro Giorgetti sabato

Intervenendo al Meeting di Rimini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva sottolineato che la riduzione dello spread e i giudizi positivi delle agenzie di rating stanno creando condizioni più favorevoli per imprese, banche e famiglie. Un vantaggio che, aveva proseguito, deve ora tradursi in benefici concreti per i nuclei familiari. In un confronto dedicato alla denatalità, Giorgetti aveva poi raccolto le proposte delle associazioni che chiedono di destinare parte dei risparmi sugli interessi del debito proprio al sostegno della natalità e di rivedere strumenti come l’Isee. «Ogni tanto mi diverto a dare un pizzicotto alle banche - le sue parole -, ma oggi che le condizioni sono migliori, questo deve trasformarsi in aiuti tangibili per le famiglie».

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