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La Cina mette le mani sul “nuovo ordine mondiale”

Luca Miele -  lunedì 1 settembre 2025 - DA WWW.AVVENIRE.IT

Al summit della Sco, il presidente cinese Xi invoca la genesi di un mondo “multipolare”. Nasce la Sco Development Bank con l’obiettivo di sganciarsi dal dollaro. Modi: fermare la guerra in Ucraina

Prima l’”amicizia” con l’India, suggellata dal faccia a faccia di sabato (il primo in sette anni) tra il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro indiano Narendra Modi. Poi l’asserzione a favore di un mondo “multipolare ed equo”. La Cina sfrutta la vetrina dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), che ha concluso i suoi lavori nella città portuale di Tianjin nel nord del Paese, per farsi alfiere - nel bel mezzo di un rimescolamento geopolitico globale - “di un nuovo ordine economico e di sicurezza che rappresenta di fatto una sfida per gli Stati Uniti”.

“Dovremmo sostenere una multipolarizzazione equa e ordinata del mondo, una globalizzazione economica inclusiva e promuovere la costruzione di un sistema di governance globale più giusto ed equo”, ha affermato il presidente cinese Xi Jinping nel discorso di apertura rivolto agli oltre 20 leader mondiali presenti. Tra gli altri, ad ascoltarlo, oltre allo stesso primo ministro indiano, il presidente russo Vladimir Putin. “Dobbiamo sfruttare il mercato su larga scala per migliorare il livello di facilitazione del commercio e degli investimenti”, ha affermato Xi, esortando il blocco a rafforzare la cooperazione in settori quali energia, infrastrutture, scienza e tecnologia e intelligenza artificiale.

Il presidente cinese ha invitato i partner dell’organizzazione a “opporsi alla mentalità da Guerra Fredda e allo scontro tra blocchi” e a sostenere i sistemi commerciali multilaterali. Una (neanche troppo velata) critica alla guerra tariffaria del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha colpito duramente le economie in via di sviluppo come l’India, le cui esportazioni sono state “bersagliate” da dazi del 50%. La Cina, poi, fornirà 2 miliardi di yuan (280 milioni di dollari) di aiuti gratuiti agli Stati membri quest’anno e altri 10 miliardi di yuan di prestiti. Per gli analisti un modo per il gigante asiatico di accreditarsi come un attore “responsabile” sulla scena internazionale.

Come si legge nella “dichiarazione finale” approvata dai leader, “gli Stati membri interessati, confermando l’importanza della creazione della Sco Development Bank, hanno deciso di istituirla e di intensificare le consultazioni su una serie di questioni relative al funzionamento di questa istituzione finanziaria”. I leader hanno espresso il loro sostegno alla riforma dell’architettura finanziaria internazionale volta ad aumentare la rappresentanza e a potenziare il ruolo dei Paesi in via di sviluppo nelle istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo e il Fondo monetario internazionale. Nella dichiarazione, gli stati membri della Sco hanno sottolineato l’importante ruolo della cooperazione in ambito finanziario per promuovere la crescita economica nell’ambito dell’organizzazione. I leader hanno inoltre sottolineato l’importanza di proseguire nell’attuazione della tabella di marcia per un graduale aumento della quota delle valute nazionali nell’interscambio.

Non poteva mancare una “stoccata” agli usa. I Paesi della Sco “si oppongono alle misure coercitive unilaterali, comprese quelle di natura economica”, secondo quanto si legge nella dichiarazione finale. “Gli Stati membri si oppongono alle misure coercitive unilaterali, comprese quelle di natura economica, che contraddicono la Carta delle Nazioni Unite e altre norme del diritto internazionale, le regole e i principi dell’Organizzazione mondiale del commercio, che danneggiano gli interessi di garantire la sicurezza internazionale, comprese le sue componenti alimentari ed energetiche, che influiscono negativamente sull’economia globale, minano la concorrenza leale e ostacolano la cooperazione internazionale e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”, afferma il testo.

Da parte sua il presidente Putin, a cui il vertice ha offerto una nuova possibilità di aggirare l’ostracismo dell’Occidente, ha affermato che il gruppo ha rilanciato un “multilateralismo autentico”, con valute nazionali sempre più utilizzate negli accordi reciproci. “Questo, a sua volta, getta le basi politiche e socioeconomiche per la formazione di un nuovo sistema di stabilità e sicurezza in Eurasia”. Capitolo Ucraina. Lo zar ha fornito la sua “interpretazione” dei fatti affermando che la crisi in Ucraina è scoppiata “a causa del colpo di Stato istigato dall’Occidente a Kiev nel 2014″. “Questa crisi non è nata come conseguenza dell’”attacco della Russia all’Ucraina”, ha affermato Putin, ma come conseguenza del colpo di stato in Ucraina, sostenuto e provocato dall’Occidente, e poi dai tentativi di usare le forze armate per reprimere la resistenza di quelle regioni dell’Ucraina e di quelle persone in Ucraina che non hanno accettato questo colpo di Stato, non lo hanno sostenuto”. Putin ha poi affermato che la Russia apprezza “gli sforzi e le proposte della Cina, dell’India e degli altri nostri partner strategici volti a facilitare la risoluzione della crisi ucraina”, ribadendo la speranza che “l’intesa raggiunta al recente vertice russo-americano in Alaska si muova anche in questa direzione: apre la strada alla pace in Ucraina”. Da parte sua Il premier indiano ha insistito sul fatto che “è necessario trovare il modo di porre fine al conflitto il prima possibile e stabilire la pace”. “Questa è esattamente la preghiera di tutta l’umanità“, ha riassunto il leader di New Delhi, aggiungendo che India e Russia si confrontano regolarmente sul conflitto in Ucraina.

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