L’evento
lug 31

Lettera per i ragazzi del Giubileo da 5 ragazze in cerca di un senso

Birgit, Cecilia, Chiara, Gioia, Giulia - da www.avvenire.it - mercoledì 30 luglio 2025

Sempre più giovani che non frequentano più ambienti ecclesiali o non li hanno mai frequentati cercano un luogo dove portare le proprie domande. Lo fanno a Betania dei cercatori. Ecco le loro parole

La lettera che qui viene pubblicata è scritta da alcuni giovani che stanno trascorrendo qualche giorno di riflessione e di ricerca a Betania dei cercatori, un’esperienza voluta e ispirata dai monaci del Monastero Dominus Tecum di Prà ‘d Mill. È dedicata a quei ragazzi e quelle ragazze che, in genere, non frequentano più gli ambienti ecclesiali o non li hanno mai frequentati, ma che cercano un luogo dove portare le proprie domande. Vi è qui qualche considerazione che parla della loro esperienza di questi giorni, mentre pensano a quanti si stanno preparando o vivendo l’esperienza del Giubileo romano. Vogliono raggiungerli con il loro augurio e la loro vicinanza, che parla della condivisione di interrogativi, di speranze, di futuro (Paola Bignardi).

Carissime amiche e amici che in questi giorni vi state preparando a vivere il vostro Giubileo a Roma,

vi pensiamo e desideriamo raggiungervi con un augurio. Anche noi stiamo vivendo a modo nostro un Giubileo; il nostro è lontano da Roma, nel silenzio di un bosco di castagni, immersi nella natura, nel dialogo fitto tra di noi, per condividere le ragioni che ci hanno portato qui: la stessa ricerca di senso, di speranza, di pienezza che probabilmente portano voi a Roma. In questi giorni ci stiamo interrogando sulla felicità, su ciò che dà senso alla vita, sui nostri progetti e sui nostri desideri per il futuro. Siamo venuti qui con le domande che abbiamo dentro e che oggi trovano pochi luoghi dove essere condivise e poche persone disposte ad ascoltarle.

Siamo arrivati immaginando che qui avremmo incontrato qualcuno che ci avrebbe aiutati a trovare delle risposte e ci avrebbe aiutato a uscire dalle nostre inquietudini. In questi giorni stiamo sperimentando che le domande non hanno bisogno di risposte, ma di casa. Le nostre non riguardano aspetti marginali, ma il fondamento della nostra esistenza: che valore ha la vita, che cosa può darle felicità, qual è il desiderio profondo che ci abita, che posto dare agli altri… Immaginiamo che le conosciate, perché noi giovani, ciascuno a modo proprio, si fa domande: possiamo nasconderle o soffocarle, ma se smettiamo di cercare smettiamo di vivere. Sappiamo che gli interrogativi sono scomodi, e vorremmo tutti evitarli. Il contesto in cui viviamo cerca la tranquillità; forse pensa che la felicità sia un diritto! Ma stiamo imparando che le domande sono preziose, che non bisogna smettere di abitarle, che bisogna non averne paura.

Piuttosto che scappare dalle domande, è meglio scappare dalle comodità e dal potere che hanno di addormentarci. La ricerca di autenticità e di verità si può trovare solo in chi cerca; e sappiamo che ci verranno incontro, non sappiamo né quando né come. E ci verranno incontro solo per frammenti, perché non smettiamo di cercarle.

Questo è possibile a condizione di non essere soli. Condividere, parlare, sperimentare la solidarietà di una ricerca di umanità, di bene e di fraternità aiutano a cercare: camminare insieme nelle domande costruisce amicizie vere e profonde. In una società in cui sembrano prevalere l’individualismo e la competizione, sentiamo che c’è bisogno di ascoltarsi, per fare spazio all’altro dentro di noi; accogliere l’altro non ci toglie nulla, ma casomai dilata il nostro spazio interiore e ci fa ricchi anche della sua vita.
Vorremmo raggiungervi con un triplice augurio. Che l’esperienza del Giubileo apra anche per voi le domande importanti della vita o vi faccia sperimentare la fiducia nel loro valore. Vorremmo sentirci idealmente alleati con voi nel nostro essere incessanti cercatori, per costruire insieme una società in cui la dignità di ogni persona e la fraternità siano di casa come esperienze naturali e necessarie. Può sembrare un sogno o una follia: abbiamo bisogno di un po’ di follia.

Vi auguriamo di trovare luoghi in cui le vostre domande, tutte, senza eccezione, possano essere accolte, valorizzate, risvegliate. Il Giubileo, secondo la tradizione della Scrittura e della Chiesa, è un tempo opportuno per ricominciare. Per sperare abbiamo bisogno di novità, in primo luogo quella che cresce nelle nostre vite, per potersi diffondere nel piccolo o grande contesto delle nostre esistenze quotidiane, per generare in esse la speranza di un bene possibile. E insieme ai luoghi, che possiate trovare persone disposte ad accogliere la vostra ricerca e ad accompagnarvi nel viverla con coraggio.

E infine: vogliamo augurarvi che l’esperienza del Giubileo non rappresenti una parentesi, ma solo un momento forte in cui fare il pieno di energia, di coraggio, di determinazione a dedicare la vita a ciò che è grande, costi quel che costi.
Vi auguriamo di stare dentro il cammino rischioso delle nostre inquietudini, grati delle domande che la vita via via andrà presentandoci. In questo, pur da lontano, siamo con voi.

Birgit, Cecilia, Chiara, Gioia, Giulia

© Riproduzione riservata

Pagelines | Design