Lo sguardo
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I cardinali: un Papa pastore, più comunione e collegialità

Mimmo Muolo - da www.avvenire.it - martedì 6 maggio 2025

Nell’ultima congregazione generale prima del Conclave, molti i temi. Tra le riforme di Francesco portare avanti lotta agli abusi, trasparenza economica, riorganizzazione della Curia, sinodalità e pace

Quello che dovevano fare lo hanno fatto. Senza limiti di età. E senza distinzioni tra elettori e ultraottantenni. Conoscersi, confrontarsi, pensare al futuro della Chiesa. Delineare le caratteristiche essenziali del Pastore universale che diventerà il 266° successore di Pietro. Oggi, dunque, sono finite le Congregazioni generali dei cardinali. Il cosiddetto pre-Conclave, che è durato due giorni in più rispetto alla misura minima (dato che il Conclave, a norma di legge, poteva essere aperto già da ieri, 5 maggio). Nel corso della riunione si è anche proceduto all’annullamento dell’Anello del Pescatore e del Sigillo di piombo. E da questo pomeriggio scatta una specie di silenzio elettorale, in cui ciascun cardinale elettore potrà giovarsi per pregare e per riflettere sulle cose dette e ascoltate nelle riunioni di questi giorni. Domani mattina la Missa pro eligendo Pontifice alle 10,00 e nel pomeriggio alle 16,30 il solenne ingresso nella Cappella Sistina.

Riforme, comunione, poteri del Papa pastore

Nell’ultima, la dodicesima, durata stamattina dalle 9,00 alle 12,30 - presenti 173 cardinali, tra cui 130 elettori, con 26 interventi complessivi - sono state affrontate diverse tematiche. Matteo Bruni, il direttore della Sala Stampa vaticana, le ha riassunte così: «È stata ribadita la consapevolezza che molte delle riforme promosse da Papa Francesco hanno necessità di essere portate avanti: la lotta agli abusi, la trasparenza economica, la riorganizzazione della Curia, la sinodalità, l’impegno per la pace e la cura del creato. La responsabilità della Chiesa in questi ambiti è sentita in modo profondo e condiviso».

Un tema centrale della riflessione, ha aggiunto Bruni, è stato quello della comunione, «indicata come vocazione essenziale per il nuovo Pontefice. Si è delineato il profilo di un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa samaritana, vicina ai bisogni e alle ferite dell’umanità. In tempi segnati da guerre, violenze e forti polarizzazioni, si avverte con forza il bisogno di una guida spirituale che offra misericordia, sinodalità e speranza».

Alcuni interventi hanno affrontato questioni di natura canonica, riflettendo sul potere del Papa. È stato affrontato anche il tema delle divisioni all’interno della Chiesa e della società e del modo in cui i cardinali sono oggi chiamati a esercitare il loro ruolo in relazione al Papato. Si è parlato della Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebra la domenica precedente la solennità di Cristo Re. In merito, è stato sottolineato «quanto queste due ricorrenze possano essere lette in relazione tra loro, riconoscendo la presenza viva di Cristo nei poveri e ricordando che la vera regalità del Vangelo si manifesta nel servizio».

Dai cardinali è poi venuta la richiesta «di rendere più significative le riunioni del Collegio cardinalizio in occasione dei Concistori e di promuovere l’iniziazione cristiana e la formazione permanente come autentici atti missionari».

Infine, sono stati ricordati i martiri della fede, soprattutto in quelle terre dove i cristiani subiscono persecuzioni o sono privati della libertà religiosa. Tra le urgenze pastorali, è stato ribadito anche l’impegno per affrontare con decisione il cambiamento climatico, riconosciuto come una sfida globale ed ecclesiale. Si è tornati a riflettere sulla data per la celebrazione della Pasqua, sul Concilio di Nicea e sul dialogo ecumenico.

L’appello per la pace

La congregazione si è conclusa con la lettura di una dichiarazione ufficiale: un appello rivolto alle parti coinvolte in vari conflitti internazionali. I cardinali hanno invocato un cessate il fuoco permanente e l’avvio di negoziati che portino a una pace giusta e duratura, nel rispetto della dignità umana e del bene comune. Qui di seguito il testo integrale.

«Noi Cardinali di Santa Romana Chiesa, riuniti in Congregazione Generale prima dell’inizio del Conclave, costatato con rammarico che non si sono registrati progressi per favorire i processi di pace in Ucraina, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo, anzi che si sono intensificati gli attacchi specialmente a danno della popolazione civile, formuliamo un sentito appello a tutte le parti
coinvolte affinché si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero. Invitiamo tutti i fedeli a intensificare la supplica al Signore per una pace giusta e duratura».

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