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Angela Napoletano, Londra venerdì 5 novembre 2021 - da www.avvenire.it

La denuncia di Oxfam che calcola la “diseguaglianza climatica” tra i super-ricchi e i consumi e i Paesi in via di sviluppo. “Una ristrettissima élite sembra avere il permesso di inquinare»

Un singolo volo nello spazio, di quelli che solo i super ricchi come Jeff Bezos, patron di Amazon, possono permettersi, inquina quanto un miliardo di persone povere. Lo rivela un rapporto su clima e disuguaglianze realizzato dall’associazione Oxfam in collaborazione con l’Istituto per le Politiche ambientali europee (Ieep) e il Centro di ricerca “verde” di Stoccolma (Sei). «Viviamo in un mondo in cui una ristrettissima élite sembra avere il permesso di inquinare senza limiti - ha commentato Nafkote Dabi, responsabile Oxfam per il clima - quando a pagare il prezzo più alto del surriscaldamento globale sono, ancora una volta, le persone più povere e vulnerabili del pianeta, quelle che stanno già affrontando eventi climatici fuori controllo soffrendo conseguenze come fame, carestie e miseria».
Quello dei viaggi dello spazio è solo un esempio. La ricerca realizzata dalla Ong stima, nel dettaglio, che entro il 2030 le emissioni di CO2 prodotte dall’1% più ricco della popolazione mondiale, circa 80 milioni di persone, saranno 30 volte superiori ai livelli necessari a limitare, come auspicato dagli Accordi di Parigi del 2015, l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi. Per centrare questo obiettivo l’inquinamento prodotto dai super ricchi dovrebbe essere ridotto in prima possibile del 97%. La geografia della disuguaglianza descritta da Oxfam rivela che i miliardari responsabili delle massicce emissioni di CO2 nell’atmosfera saranno sempre di più cittadini residenti nei Paesi a medio reddito. Entro il 2030, è la previsione, a inquinare di più saranno i miliardari cinesi seguiti da statunitensi e indiani.

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