Quel coraggio ci interroga VANGELO DI DOMENICA 22 gennaio 2012
gen 17

A Voghera il C.A.V. propone alcuni

momenti di riflessione:

Giovedì 2 febbraio 2012 - ore 21.00 - Duomo - ora di adorazione per la vita animata dai giovani delle parrocchie vogheresi

Venerdì 3 febbraio 2012 - ore 21.00 - Piazza Duomo 70 - Salone del Millenario - “Testimonianze giovani di condivisione nell’impegno per la vita”

Domenica 5 febb. 2012 - ore 16.00 - Cappella Ospedale Civile - Rosario per la vita

Domenica 5 febb. 2012 - ore 18.00 - Parrocchia Santa Maria della Salute (Padri Barnabiti) S. Messa presieduta da S.E. Martino Canessa - Vescovo di Tortona

Quest’anno ricorre il decimo anniversario della nuova sede del CAV di Voghera, che si trova in Via Mentana 43. Domenica 5 febbraio 2012 la sede rimarrà aperta dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 16.00 per tutti coloro che desiderano visitarla. Con l’occasione si rivolgono i più sentiti ringraziamenti alla Parrocchia di S. Maria della Salute (Padri Barnabiti) per tutto quanto ha messo a disposizione in questi anni. E un grazie ai giovani delle parrocchie vogheresi e ai due universitari di Torino che saranno i relatori della conferenza. Infine un grazie particolare a tutti i Soci, impegnati sia presso l’Ospedale Civile sia presso la Sede.

20120117 34^ Giornata Nazionale per la vita - 5 febbraio 2012

“Giovani aperti alla vita”

Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente

La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa è testimoniata da chi non rifiuta il suo dono - a volte misterioso e delicato - e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri. Del resto, nel Vangelo, Cristo stesso si presenta come “servo” (cfr. Lc 22,27), secondo la profezia dell’Antico Testamento. Chi vuol farsi padrone della vita, invecchia il mondo.

Educare i giovani a cercare la vera giovinezza, a compierne i desideri, i sogni, le esigenze in modo profondo, e’ una sfida oggi centrale. Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica. L’aborto e l’eutanasia sono le conseguenze estreme e tremende di una mentalità che, svilendo la vita, finisce per farli apparire come il male minore: in realtà, la vita e’ un bene non negoziabile, perché qualsiasi compromesso apre la strada alla prevaricazione su chi e’ debole e indifeso.

In questi anni non solo gli indici demografici ma anche ripetute drammatiche notizie sul rifiuto di vivere da parte di tanti ragazzi hanno angustiato l’animo di quanti provano rispetto e ammirazione per il dono dell’esistenza.

Sono molte le situazioni e i problemi sociali a causa dei quali questo dono e’ vilipeso, avvilito, caricato di fardelli spesso duri da sopportare. Educare i giovani alla vita significa offrire esempi, testimonianze e cultura che diano sostegno al desiderio di impegno che in tanti di loro si accende appena trovano adulti disposti a condividerlo.

Per educare i giovani alla vita occorrono adulti contenti del dono dell’esistenza, nei quali non prevalga il cinismo, il calcolo o la ricerca del potere, della carriera o del divertimento line a se stesso.

I giovani di oggi sono spesso in balia di strumenti - creati e manovrati da adulti e fonte di lauti guadagni - che tendono a soffocare l’impegno nella realtà e la dedizione all’esistenza. Eppure quegli stessi strumenti possono essere usati proficuamente per testimoniare una cultura della vita.

Molti giovani, in ogni genere di situazione umana e sociale, non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare l’affascinante avventura della vita.

E’ una chiamata che la Chiesa sente da sempre e da cui oggi si lascia con forza interpellare e guidare. Per questo, la rilancia a tutti - adulti, istituzioni e corpi sociali -, perché chi ama la vita avverta la propria responsabilità verso il futuro. Molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti. E un servizio spesso silenzioso e discreto, che pero può ottenere risultati prodigiosi. E’ un esempio dell’Italia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficoltà.

Gli anni recenti, segnati dalla crisi economica, hanno evidenziato come sia illusoria e fragile l’idea di un progresso illimitato e a basso costo, specialmente nei campi in cui entra più in gioco il valore della persona. Ci sono curve della storia che incutono in tutti, ma soprattutto nei più giovani, un senso di inquietudine e di smarrimento. Chi ama la vita non nega le difficoltà: si impegna, piuttosto, a educare i giovani a scoprire che cosa rende più aperti al manifestarsi del suo senso, a quella trascendenza a cui tutti anelano, magari a tentoni. Nasce cosi un atteggiamento di servizio e di dedizione alla vita degli altri che non può non commuovere e stimolare anche gli adulti.

La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso di Dio.

Roma, 4 novembre 2011

Memoria di San Carlo Borromeo

CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE

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