I MESTIERI: IL BANCARIO Se si deve pretendere di “servire”
gen 12

IL FERROVIERE                                                                           ferrov-12                                                              bufa

U  bufa

U süfla

U sfà sentì

L’è propi ùra da partì.

Ma pâr faal andà avanti

 

Gh’è dabsòogn dal lavùur ad tanti.

 

Si ricorda il suo primo giorno di lavoro?

Anche se è passato molto tempo lo ricordo benissimo.

 

Che anno era?

Era l’ anno 1940 e avevo appena finito di studiare.

 

Che scuola ha frequentato

Ho frequentato la scuola di Avviamento Professionale.

 

Quanti anni aveva?

Avevo 17 anni.

 

E come e’ andata?

Finito l’ Avviamento Professionale sono stato assunto nella scuola stessa.

 

Che incarico le hanno dato?

Il preside del mio istituto mi ha assegnato l’ incarico di assistente di laboratorio alle lezioni diurne e insegnante di disegno geometrico e meccanico alle lezioni serali.

 

Un buon lavoro?

Era un buon lavoro per un giovane e mi dava soddisfazione.

 

E’ durato a lungo?

Questo lavoro è continuato fino alla chiamata al servizio militare nell’ anno 1943 Poi c’ è stata la guerra. Poi c’è stato l’8 settembre, poi c’è stata la guerra di liberazione, la resistenza, e poi finalmente è finita.

 

Finita la guerra ha ripreso il suo lavoro?

No, alla scuola non c’era più il posto disponibile e quindi ho dovuto cercare un altro impiego.

 

E’ stato facile trovarlo?

No. Erano anni di grande difficoltà.

 

Allora cosa ha fatto?

Ho trovato lavoro alla VISA, facevo il tracciatore che era un lavoro adatto alla mia preparazione. La VISA era una grande officina meccanica di Voghera e dava lavoro a tanti operai.

 

Ha sempre svolto la sua attività in questa azienda?

No, negli anni cinquanta questa azienda è entrata in crisi, io nel frattempo mi ero costruito una famiglia, mi ero sposato e avevo due figli.

 

E quindi?

Ho cercato un impiego che mi desse sicurezza .

 

E l’ha trovato?

Un posto sicuro mi era necessario perché avevo una famiglia da sostenere. Quando è stato indetto un concorso alle Ferrovie dello Stato come operaio vi partecipai. Il concorso lo vinsi e venni così assunto e diventai un dipendente statale.

 

Così è diventato un ferroviere?

Il posto fisso era una garanzia per mè e per la mia famiglia e essere ferroviere significava avere una paga sicura e poter guardare al futuro con più tranquillità.

 

Come si è sentito da ferroviere?

Soddisfatto perché essere un dipendente statale era un posto garantito.” ferrov-21

 

Come è stato il suo primo giorno di lavoro?

Il primo impatto è stato molto deludente.

 

Per quale motivo?

Mi era stato assegnato un incarico quasi da manuale e non da operaio e questo non era quello che mi aspettavo.

 

E come si è sentito?

Ero deluso e amareggiato. Stavo pensando di lasciare le ferrovie e tornare a lavorare in qualche azienda privata.

 

Cosa l’ha trattenuto?

Non era facile in quel periodo trovare lavoro. Erano i primi anni cinquanta, erano gli anni della ricostruzione post bellica, anni di grave crisi, le aziende chiudevano o non assumevano. Anche l’ azienda in cui lavoravo in precedenza ha dovuto fermarsi.

 

Non erano tempi facili?

Certamente no , erano anni di ristrettezze e bisognava fare economia.

 

Perché ha deciso di restare in ferrovia?

La responsabilità. La responsabilità di avere una famiglia con due figli mi diede la forza di resistere e continuare.

 

Ha sempre svolto lo stesso lavoro?

No. In seguito feci un corso per verificatore e questa mansione la svolsi fino alla pensione.

 

 

Come si è sentito da pensionato?

Non ho sentito nostalgia del posto di lavoro e non rimpiango il tempo passato in ferrovia , ma mi sono mancati i compagni di lavoro. Poi una volta in pensione con soddisfazione ho dedicato il tempo che avevo a disposizione all’impegno nel sociale e nel volontariato.

 

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