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In primavera il vaccino 0-5 anni

Vito Salinaro – da www.avvenire.it martedì 1 febbraio 2022

Pfizer chiede all’ente regolatore Usa l’ok all’immissione in commercio dell’immunizzante per i più piccoli. I sottosegretari alla Salute, Costa e Sileri: in Italia fine pandemia più vicina

Se c’è un aspetto negativo in una fase in cui aumenta la fiducia degli europei di vedere endemizzata la pandemia da Sars-CoV-2 - a parte le quotidiane allarmanti parole dell’Oms, che mette in guardia da «eventuali nuove varianti in grado di eludere gli attuali vaccini» -, questo è da ricondurre alle numerose infezioni, e talvolta ai ricoveri, dei bambini. Non si tratta di numeri da emergenza ma non è neanche un trend trascurabile. E così i sottosegretari al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri e Andrea Costa, meno timidamente del titolare dello stesso dicastero, Roberto Speranza, parlano chiaramente delle prospettive a breve e medio termine.
Sul tema dei vaccini ai bimbi dai 6 mesi ai 5 anni Costa dichiara: «Dobbiamo dare una risposta. Il vaccino arriverà in primavera». Una previsione in linea con i tempi delle case farmaceutiche. Ieri fonti statunitensi accreditate hanno rivelato che Pfizer e BioNTech sono in procinto di chiedere all’ente regolatore americano, la Fda, l’autorizzazione per l’uso in emergenza del loro immunizzante per questa fascia di età. D’altra parte, negli Usa i ricoveri per Covid nei reparti di pediatria hanno raggiunto un record a dicembre, con la rapida diffusione della variante Omicron.

Per il resto, in Italia si va verso una lenta ma costante normalizzazione: in un paio di settimane, quando potrebbe essere netto il calo dei posti nelle terapie intensive, affermano Costa e Sileri, si valuterà lo stop alle limitazioni ai positivi asintomatici, ai quali sarà solo chiesto l’uso delle mascherine Ffp2, «riservando i tamponi, oggi eccessivamente utilizzati» a chi accuserà una qualche patologia. Insomma, «l’obiettivo che ci poniamo entro l’estate è di non limitare le attività anche se si è positivi asintomatici». Da questa settimana «inizierà una semplificazione», aggiunge Costa. Che apre al Green pass senza scadenza per chi ha fatto la terza dose, e alla sospensione dell’obbligo delle mascherine «prima del 31 marzo», termine dello stato di emergenza, «almeno per quanto riguarda le zone bianche». Perché «gli italiani, dopo due anni di restrizioni e sacrifici e dopo essersi vaccinati, hanno bisogno anche di messaggi positivi», a patto che si continui «con le vaccinazioni e soprattutto con le terze dosi».

Esattamente 12 mesi fa, evidenzia il collega di ministero Sileri, «quello che stiamo facendo oggi non sarebbe stato possibile. Non vi è ombra di dubbio che, considerando una circolazione importante della variante Omicron, abbiamo ospedali non sovraccarichi e la libertà di fare quasi tutto senza chiusure. Ne stiamo uscendo. La curva si sta appiattendo verso il plateau, inizierà a scendere - assicura -. Scenderanno i contagi, i ricoveri e il numero di decessi. Inizieremo una fase di normalità con convivenza con il virus. Passiamo da una fase di pandemia a una fase di endemia. Credo che questa sia la storia naturale delle pandemie e la stiamo vivendo con questa transizione». L’ultimo bollettino sembra dargli ragione, se si esclude il dato dei decessi, 427 quelli registrati ieri (349 il giorno prima). Ma quest’ultimo, come ci insegnano le precedenti ondate pandemiche, sarà l’ultimo ad abbassarsi. Per il resto, viene confermata la diminuzione del tasso di positività, al 10,1% (dal 12 di domenica), quella dei posti letto sia nelle terapie intensive - 35 in meno (1.549 in totale) - sia nei reparti ordinari - con 40 nuovi letti liberi (19.873 in tutto).

Sull’andamento degli ultimi giorni e guardando alla possibilità che il 31 marzo finisca lo stato di emergenza, il direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, è piuttosto esplicito: «Una cosa mi sembra chiara, andiamo verso una primavera di rinascita - sottolinea -. Se i dati continuano a confermarsi, sia quelli osservazionali sulla popolazione, sia quelli derivanti dai sempre più numerosi studi su Omicron in particolare, dovremo mitigare le misure, semplificare tutto, riappropriarci sempre di più degli spazi di socialità. La società civile è pronta e matura per continuare a mantenere le misure di salvaguardia che ancora sono necessarie. Il Governo mi sembra assolutamente disponibile».

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