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feb 10

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Oltre 900 vittime, ma la Cina «riapre». La speranza del vaccino

Redazione Internet - da www.avvenire.it lunedì 10 febbraio 2020

Oggi si torna a scuola e al lavoro nelle province che avevano prolungato le vacanze di Capodanno. Xi si fa ritrarre con la mascherina. La Gran Bretagna: il virus minaccia «grave e imminente»

Sale a 910 vittime il bilancio del nuovo coronavirus partito dalla Cina, con oltre 42mila persone contagiate. Resta fermo a due, uno a Hong Kong e l’altro nelle Filippine, il numero delle persone morte fuori dalla Cina continentale, mentre è stato reso noto che tra le vittime in Cina ci sono due stranieri (uno statunitense e un giapponese) e altri 25 (3 dimessi e 22 ricoverati) sono tra i contagiati nel Paese. Ieri è stata la giornata con più decessi: 97 in un solo giorno. Ma anche il numero dei guariti cresce, sfiorando i 3.500.

Pechino cerca il ritorno alla “normalità“, per quanto compatibile con le misure in vigore per contenere la diffusione del virus. Oggi in Cina si torna a scuola e al lavoro, dopo il prolungamento delle vacanze di Capodanno deciso per arginare i contagi, mentre trapelano notizie di primi test su topi a Shanghai per un possibile nuovo vaccino.

L’Unione Europea ha fissato per giovedì, a Bruxelles, una riunione straordinaria dei ministri della Salute, alla quale parteciperà un inviato dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Sono finora 30 i casi di contagio riscontrati in Europa e l’Oms teme che il contagio possa intensificarsi. I casi riscontrati finora fuori dalla Cina potrebbero essere solo «la punta dell’iceberg», ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Altri 66 contagiati sulla nave al largo del Giappone

In Giappone sale a 136 (con 66 nuovi casi) il numero delle persone risultate positive al test per il coronavirus tra quanti si trovano a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera alla fonda al largo di Yokohama. Non tutti i passeggeri sono stati ancora sottoposti allo screening, a bordo ci sono ancora quasi 3.700 persone, tra cui 35 italiani, di cui 25 membri dell’equipaggio compreso il comandante.

L’Italia verso una task force

Restano intanto in prognosi riservata, in condizioni stabili, i coniugi cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma. Ricoverato, in buone condizioni, anche uno dei 56 italiani rientrati da Wuhan e tenuti in isolamento alla cittadella militare della Cecchignola. Test negativo per altre due persone, due bambini, portate allo Spallanzani per accertamenti. Mentre si attendono gli esiti del test per altri dieci pazienti.

Sono stati posti in isolamento, all’ospedale militare del Celio, gli altri 8 italiani rientrati domenica da Wuhan con un volo del governo britannico. Resta nella zona di Wuhan, e chiede di essere rimpatriato al più presto, il 17enne veneto al quale la febbre ha impedito per due volte la partenza, ma che risulta negativo al test per il coronavirus. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha garantito che verrà riportato quanto prima in Italia.

Pechino: l’Italia non adotti misure eccessive

«Speriamo che l’Italia possa valutare la situazione in modo obiettivo, razionale e basato sulla scienza, rispettare le raccomandazioni autorevoli e professionali dell’Oms e astenersi dall’adottare misure eccessive» ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, rispondendo a una domanda su possibili incomprensioni tra Italia e Cina sulla chiusura dei voli diretti decisa da Roma.

Gran Bretagna: minaccia «grave e imminente»

Un ambulatorio pubblico a Brighton è stato chiuso temporaneamente dopo che uno dei medici è risultato positivo al coronavirus. Lo avrebbe contratto durante una vacanza in Alta Savoia da un turista che era stato a Singapore. Le autorità britanniche hanno dichiarato il coronavirus una minaccia «grave e imminente» per la salute pubblica, dopo che otto casi sono stati rilevati nel Regno Unito. Il ministro della sanità britannico Matt Hancock ha annunciato che il Regno Unito attuerà misure per «garantire che il pubblico» sia protetto dalla trasmissione di questo virus.

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